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      Pena il capo al barcaiuolo che portasse controbando di sete, e le più leggiere mancanze spesso punite dalla tortura con tratti di corda.
      XVI. Altro danno patì la ricca industria dei coralli. La Torre del Greco, bella città sulla riva del mare, a' pié del monte Vesuvio, alberga dodicimila abitatori, la più parte marinari o mercatanti, perché le terre, coperte o minacciate dal soprastante vulcano, apportano scarsi e mal sicuri alimenti al bifolco. Alcuni tra marinari, fin dal secolo XVI, andavano alla pesca del corallo nei mari di Corsica e di Sardegna; ma più arrischiandosi nel 1780, bene armati e pronti a guerra, corsero le coste d'Africa, ed occuparono piccolo scoglio deserto e innominato, lontano ventiquattro miglia dall'isola di Gàlita, e quarantatre dalle terre di Barberia: lo chiamarono "Summo" dal nome del marinaro che primo vi pose il piede; e trovato il lido ricco di coralli, costruirono su lo scoglio frascati, ricoveri e difese. Cosi per due anni; dipoi audacissimi tentando lidi più lontani, pericolosi di guerra e di schiavitù dalle genti africane, pescarono fortunatamente oltre capo Negro, capo Rosa e capo di Bona. Per le quali prosperità montò l'industria tanto, che andavano ogni anno seicento barche grandi ed alte da resistere a tempeste con più di quattromila marinari, salpando nell'aprile e ritornando prima che invernasse. La città perciò arricchita ergeva superbi edifizi, non curando i pericoli del vicino monte, e (riferisco portenti che ho veduti) s'ella per tremuoti cadeva, o coperta di lava scompariva, fabbricavano in meno di un anno altra città più ornata e bella, su l'aia istessa per amore del suolo e religione della casa.
      Furono tanti e sì grandi e nuovi gl'interessi generati dalla pesca del corallo, che non bastava il codice universale a regolarne i modi e la giustizia: formavano per occasione piccole congreghe o le scioglievano, mossi da privato benefizio: ché il pensiero di comun bene mancava a quelle genti, e spesso vedevi l'un pescatore arricchire della povertà del vicino.


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Storia del reame di Napoli
di Pietro Colletta
pagine 963

   





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