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      La Fayette ripeté l'offerta di salvare il re con la fuga; e 'l maresciallo Luckner, forestiero agli stipendi francesi, veniva ostilmente a Parigi per far sicura la partenza del re. Questi aderiva; la regina alla "vergogna di vivere obbligati al costituzionale La Fayette preferiva la morte"; e allora il re, prono a' desidéri di lei, scortesemente ributtò il benefizio. Quella superbia serbò forse la vita, certamente la fama, al generale; imperciocché tali erano le condizioni del tempo, che la monarchia o la Francia precipitasse. Tra' quali ardori comparve editto del prussiano Brunswich, il quale, protestando la già vieta modestia de' suoi principi, chiamando fazione la Francia intera e solamente il re saggio a conoscere, legittimo a concedere le riforme di Stato, annientava le cose fatte in tre anni; poscia imponeva, come se fosse certo vincitore, sciorre gli eserciti rivoluzionari, le assemblee, le congreghe; accogliere gli Austro-Prussi amichevolmente, unirsi a loro gli amici del re, fuggire o dimandar perdono i nemici. E intanto numerose truppe di emigrati seguivano le colonne aie manne, ultimi al campo, primi allo sdegno, instigatori a guerra domestica e sanguinosa. L'editto, nemmen grato al re, che vide i pericoli della Casa e trapassati i termini della sua dimanda, spinse il popolo a fatti estremi: de' cittadini, altri timorosi della regia vendetta, altri disperati di perdono, altri dolenti per carità di patria, trepidavano ed agitavansi; ma pure alcuni d'ingegno acuto ed altiero, sperando salute dal ridurre ad una le passioni, ad uno gli impeti del popolo, indicarono a segno di comune odio il re.
      Non risguarda le napoletane istorie tutto il racconto dei fatti di Francia; qui bastando che io rammenti essere stato, ai 10 di agosto di quell'anno 1792, il re assalito nella reggia, e la reggia presa e bruciata da battaglioni di popolo; andati a scampo il re, la moglie, i figli, la sorella nell'Assemblea legislativa, dove in abbietto penetrale restar nascosti e sentir comporre e legger il decreto che dichiarava il re Luigi decaduto dal trono.


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Storia del reame di Napoli
di Pietro Colletta
pagine 963

   





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