IX. Pieno di forze il regno, volle il re fermare alleanza con la Inghilterra, già nemica della Francia; e a' dì 20 di luglio di quell'anno 1793 fu pattovito (secretamente, perciocché durava la neutralità poco innanzi stabilita con La Touche) che il re di Napoli aggiugnerebbe nel Mediterraneo quattro vascelli, quattro fregate, quattro legni minori e seimila uomini di milizia, a tanti legni e soldati della Inghilterra, quanti insieme componessero armata superiore a quella del nemico, onde far sicuri i domìni e 'l commercio delle due Sicilie. Al qual trattato aderendo i potentati legati in guerra con la Gran Brettagna, si trovò Napoli unita alle vaste interminabili confederazioni europee contro la Francia. In mezzo a tante forze navali, legni sottili barbareschi, navigando arditamente i nostri mari, predavano barche, rubavano su le marine, impedivano e danneggiavano il commercio; per lo che i capi delle navi mercantili dimandarono di andare armati; ma il Governo, che in ogni congrega d'uomini già vedeva un "club" di ribelli, temé di armarli, e l'utile otterta fu ricusata. Vennero i Tunisini a far prede nel canale di Procida.
CAPO SECONDO
Guerre aperte co' Francesi; e paci; e mancamenti. Sospetti di regno; cause di Maestà. Casi vari di Stato e di fortuna
X. La lega con l'Inghilterra, non appena fermata, fu posta in atto. Tolone, città francese e fortezza, con arsenali, magazzini pieni, venti vascelli ancorati nel porto, e legnami e materie per costruirne altretanti, artiglierie poderose e molte, armi infinite, ricchezze ed uomini, si diede per tradigione alle forze inglesi che bordeggiavano nella gran rada. Ciò fu a' 24 di agosto di quell'anno 1793; e subito accorsero alla preda Spagnuoli, Sardi e Napoletani con gli uomini e le navi promesse nell'alleanza.
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