Richiamò dalle pattuglie il solo Brandi per conferire di materia gravissima; ed appena giunto. chiusagli indietro la porta, ed afferratolo, fu menato tacitamente in profondo carcere. Così orbato del capo il presidio de' lazzari, bastarono pochi arditissimi ad opprimere i resti; perciocché, fatto segno, le ascolte de' congiurati impugnarono le armi sul petto alle vicine; gli altri assalirono i lazzari che andavano sicuri ed inermi per il castello; l'ardire e la sorpresa prevalsero; e in breve ora i centotrenta del popolo furono cacciati dalle porte, o chiusi in carcere, da soli trentuno repubblicani; altri repubblicani, al concertato segnale, accorsero; e da quel punto il castello fu conquista della parte francese senza che stilla di sangue si spargesse. I lazzari discacciati e quegli usciti a pattuglia col Brandi narravano le patite ingiurie, ma non creduti perché ancora la bandiera del re sventolava sulla ròcca, e perché il vero che spiace tardi è creduto. Il generale Championnet fu avvisato dei successi.
XLV. Il giorno innanzi de' fatti di Santelmo, torme di popolo uscite in armi dalla città assalirono il posto francese a Ponte rotto; lo espugnarono, e procedendo valicarono il fiume Lagni; ma da maggiore schiera incontrate e battute, ritornarono. L'oste francese, quel giorno stesso 19 di gennaio, levò i campi ed attendò più presso a noi tra Sarno e Aversa per aspettare la mezza brigata mossa di Benevento sotto il colonnello Broussier. Il quale al passaggio che faceva delle strette Caudine, note col nome di Forche per la sventura e la vergogna romana, visto in cima delle convalli e nelle boscose pendici gran numero di armati, si ricordò le male sorti de' due consoli; ma di coloro più avventuroso, ovvero meno esperti de' Sanniti i popoli presenti del Principato, egli per arte di guerra li vinse.
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