Kellermann, superate le guardie del ponte della Maddalena, pone il campo nella diritta sponda del Sebeto: e 'l generale Dufresse, non contrastato, si alloggia in Capodimonte. Vanno i lazzari orgogliosi della riconquistata piazza Capuana.
Per brev'ora, perciocché lo stesso Duhesme, tornato agli assalti ed espugnata una batteria di dodici cannoni messa innanzi alla porta, procede nella piazza lentamente, incendiando gli edifizi che la circondano. Era già notte; le fiamme la vastità e l'infausto augurio degl'incendi, spaventarono i lazzari, che andarono a ripararsi nella città. Il dì seguente il generale Championnet, addolorato delle morti nel proprio esercito e del guasto di nobile città, sperò soggettarla per sole minacce o consigli; così che, piegati a mostra su le colline i soldati, le artiglierie, le bandiere, esortava per lettere benigne alla resa. Ma l'araldo, impedito nel cammino ed offeso da' lazzari, tornò fuggendo; altro messo travestito pervenne; ma trovando non capi, non ordini, non magitrati, sciolto il Senato, fuggitivi Moliterno e Roccaromana, null'altro che plebe e che scompiglio, venuto al campo riferì le vedute cose. Il generale Duhesme aveva intanto spedito piccola anguardia al largo delle Pigne; e poiché i lazzari l'offendevano dal vasto palagio di Solimena, poca mano di soldati, per subita incursione, giunse all'edifizio, lo bruciò, tornò al campo. Così: passò il giorno 21, e con poca guerra il seguente.
XLVI. Ma nella notte il capitano francese dispose per il giorno 23 gli ultimi assalti; ed avvisati i capi delle colonne, e partigiani in Santelmo, ordinò le mosse e le azioni; prescrivendo nella sperata vittoria severa disciplina ai soldati; e provvedendo, nelle possibili sventure, al ritorno ed alla sicurezza dell'esercito.
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