I vostri magistrati per paterne amministrazioni provvedano alla quiete ed alla felicità dei cittadini, svaniscano gli spaventi della ignoranza, calmino il furore del fanatismo, sieno solleciti a pro nostro quanto lo è stata contro di noi la perfidia del caduto Governo".
Durò la gioia. I repubblicani per le strade abbracciandosi e ricordando le sofferte pene, le benedicevano; gridavano i nomi di Vitaliano, Galiani, De Deo tra lagrime di tenerezza e di piacere; e "patriottiche" brigate accorrevano alle cose de' parenti loro per consolarli dell'antico dolore. Tra le quali festive apparenze si rimoveva l'occhio e il pensiero da' corpi morti dalle due parti, che ancora ingomberavano le strade; mille almeno Francesi, tremila o più Napoletani. Giunta la notte, furono vinte le tenebre dalle infinite luminarie della città; ed il monte Vesuvio, che da parecchi anni non gettava fuoco né fumo. alzò fiamma placida e lucentissima come di festa; il quale spettacolo parve al volgo assentimento celeste ed augurio di felicità; ma furono fallaci le apparenze, però che il tempo nascondeva sorti contrarie.
LIBRO QUARTO
REPUBBLICA PARTENOPEA
(1799)
CAPO PRIMO
Leggi e provvedimenti per ordinare lo Stato a repubblica
I. Allo ingresso del generale Championnet la gioia non fu piena; l'adombravano le fresche memorie della guerra, e lo spettacolo di cadaveri non ancora sepolti: ma nella quiete della notte i magistrati della città disperdendo i segni della mestizia, prepararono lieto il vegnente giorno. Il dolore delle seguite morti era cessato, perciocché tanto dura nei commilitoni quanto il pericolo, e nella genia dei lazzari non lascia lutto né bruno. A' primi albòri molti giovani ardenti di libertà, chiamando il popolo a concioni, discorrevano i benefizi della repubblica; e per quanto avevano ingegno e loquela, persuadevano i premii, i debiti, le virtù di cittadino.
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