E poiché piácque a consiglio, e si diede a Sciarpa istesso il carico di esegnirlo, egli mandò a Schipani per pace; e a fin di vantare le forze del luogo, e tentar nuovamente le sue fortune, fece dire: che i cittadini volevano guerra, ma che h avea persuasi alla sommessione il capitano Sciarpa, non avverso alla repubblica, e pronto a darne prova se lo impiegassero nelle milizie interne dello Stato. Quindi espose i patti. L'altro, che ad ascoltare impazientava, replicò essere venuto a Castelluccia per guerra, non per pace; e a dar pene non premii; si arrendessero i ribelli a discrezione, o fossero preparati a sorti estreme. Sensi atroci, ed in guerra civile atrocissimi e stolti.
Riferiti que' fatti al popolo adunato ancora nella chiesa, Sciarpa disse: - Or vedete gli effetti della codardia e del precipitato consiglio di arrendervi. Non vi ha per me che due partiti: se ripiglierete animo, io vi guiderò alla battaglia e alla vittoria; se volete darvi a vincitore superbo e spietato, e con voi le vostre robe e le vostre donne, io, per la strada che tengo sicura, andrò con i miei a combattere in miglio luogo, tra miglior popolo. - Risposero gridando guerra; e appena il parroco dell'altare ebbe segnata la croce su le armi e benedetto il voto di combattere, tutti andarono contro il nemico, apprendendo da Sciarpa le parti e le regole della battaglia. Trattanto giungevano affaticati alle prime case del villaggio i repubblicani, e tolleravano grandine di archibusate da' nemici non visti, né però si arrestarono; ma dietro il generale (che tenendo in alto la spada gli incitava con l'esempio e la voce) stavano alla entrata della terra, dove infiniti colpi e molte morti, molte ferite, nessun nemico in aperto, abbetterono lo sterile coraggio di quella schiera; così che il capo, facendo sonare a raccolta, imprese a ritirarsi.
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