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      Ma in un subito que' Dalmati, spauriti o sedotti dalla mischia, mutando fede e bandiera, si unirono a' Russi, ed accerchiando la piccola tradita schiera de' repubblicani, dopo molte morti e ferite, arrecate, sofferte, la presero prigione.
      XXXII. Ma il cardinale procedeva lentamente per meglio stimolare, all'aspetto di ricca città, le avide voglie delle sue turbe, alle quali aveva promesso licenza e sacco, e per aspettare il dì festivo già vicino di sant'Antonio; avvegnaché per i miracoli del sangue praticati in grazia di Championnet, di Macdonald, del Direttorio napoletano, caduta la credenza della plebe da san Gennaro, bisognavano al porporato altre religioni ed altro santo. E perciò al primo raggio del 13 di giugno, alzato nel campo l'altare, celebrato il sagrifizio dei cristiani, ed invocato sant'Antonio patrono del giorno, fece muovere contro la città tutte le torme della Santa Fede, stando lui a cavallo col decoro della porpora e della spada, in mezzo alla schiera maggiore, intesa a valicare il piccolo Sebeto sul ponte della Maddalena. Alle quali mosse, mossero incontro i repubblicani; prima sparando dal Castelnuovo i tre tiri del cannone per tener le vie della città sgombre di genti, e salve dalle insidie de' nemici interni.
      Il generale Bassetti con piccola mano correva il poggio di Capodichina, minacciando, per le viste più che per l'armi, l'ala diritta dell'immensa torma che avanzava ne' fertili giardini della Barra. Il generale Wirtz con quanti poté raccogliere andò sul ponte, vi stabilì poderosa batteria di cannoni, e munì di combattenti e di artiglierie la sponda diritta del fiume: i castelli della città restarono chiusi co' ponti alzati. La legione calabra, divisa in due, guerniva il piccolo Vigliena, forte o batteria di costa presso l'edifizio de' Granili; e pattugliava nella città per impedire le insidie interne, e per ultimo disperato aiuto alla cadente libertà. I partigiani di repubblica, vecchi o infermi, guardavano i castelli; i giovani e i robusti andavano alla milizia, o formati a tumultuarie compagnie, o volontari e soli a combattere dove h guidava sdegno maggiore o fortuna.


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Storia del reame di Napoli
di Pietro Colletta
pagine 963

   





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