Durarono le batterie nei seguenti giorni: alcuni repubblicani, disertando, si giurarono al re; il comandante del castello di Baia invitò i Siciliani ad impadronirsene; due ufficiali fuggitivi dal Castelnuovo furono visti alzar trincere contro quel forte che dovevano per sacramento difendere; ma di cotesti colpevoli taccio i nomi, perché, pochi ed oscuri, più nocquero alla propria fama che alla repubblica; e perché in tanti mutamenti di Stato le tradigioni grandi e felici hanno coperto le minori, sì che oggidì la fede, il giuramento, i debiti di cittadino, le religioni di settario sono giuochi di astuzia, nutriti dal dispotismo, cui giovano tutte le bassezze della società più corrotta, di modo che il censo progressivo de' vizi e delle virtù civili dal 1799 sin oggi, mostrerebbe quell'anno il tempo meno triste del popolo napoletano: tanto di mese in mese i pubblici costumi degradarono.
Assalita la piccola ròcca di Castellamare da batterie di terra e dei vascelli siciliani ed inglesi, non cedé che a patti di andare il presidio libero in Francia, ciascuno portando i beni mobili che voleva, e lasciando sicuri nel regno le possedimenti e famiglie. Il sotto ammiraglio inglese Foote sottoscrisse per parti regie il trattato; e poscia il presidio, apprestate le navi, fu menato a Marsiglia. Nella guerra della città una stoltizia dei Borboniani, altra dei contrari generarono pericolo gravissimo. Dal castello del Carmine tiravano, per ignoranza, palle infuocate contro i sáldi muri del Castelnuovo; ed una, fermata in piccola stanza su la cortina, apprese il fuoco a certi legni che, antichi ed oliati, rapidamente bruciarono. Sorgeva quella casetta presso il bastione della marina e stava in seno a questo la polveriera piena di polvere e di artifizi.
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