Bisognava il segreto; ed egli con tali arti simulò, tanto pochi e lenti giungevano i coscritti a Dijon, e tanto quetamente in altre città della Francia le schiere dei veterani, che l'esercito di Dijon era tenuto a menzogna ed a scherno dal general Melas, supremo de' Tedeschi in Italia, e dalle male scaltre Corti di Europa. Ma il 17 del maggio dell'anno 1800, mosso l'esercito maggiore, che Berthier guidava sotto Buonaparte, giunse in poco tempo dal piano del San Bernardo alla cima, dove solamente si vedevano gelo e cielo e le nuvole addensarsi sotto i piedi de' riguardanti. Non racconterò come uomini, cavalli, carri e artiglierie tragittassero per quelle rupi, e quali travagli tollerassero; bastando dire che quanto il senno provvede, o il genio crea, e può la costanza, e vuole necessità, tutto fu operato da quello esercito; le macchine, scongegnate, portate a pezzi; i cannoni, trascinati sopra carretti di nuovo ingegno; il soldato, carico di settanta libbre francesi in armi, viveri e munizioni da guerra, camminare verso l'erta trasportando a catena di braccia smisurati pesi; ed al discendere (per condizioni peggiori del terreno) mandare a precipizio i cannoni, commessi nel seno di alberi cavati; regolar la caduta degli altri pesi; tenersi a fatica sopra quei geli eterni; così che venne pensiero ad un soldato seder sul ghiaccio e strisciarsi per la china; la qual cosa, veduta dal Primo consolo ed imitata, fu seguìta (quasi l'esempio fusse comando) dall'esercito intero, e però in due giorni furono quelle alte cime tragittate.
Gli altri tre eserciti per altri monti e valli procedevano con pari stento e felicità: il generale Moncey per il San Gottardo, Chabran per il piccolo San Bernardo, Thureau per il monte Cenisio, sessantamila combattenti, e cavalli, ed armi, e macchine, venivano come torrenti per quattro precipizi nell'Italia.
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