Stava in Napoli, documento schernito di pace e testimonio di tanta nemicizia, l'ambasciatore francese Alquier, il quale, dopo consigli non uditi ai regi ministri, e minacce spregiate, abbassò le insegne di Francia, e, chiesto il congedo ed avutolo, si parti da Napoli. Nei congressi per la guerra fu stabilito correre con una colonna di Russi e Napoletani le Marche, le Legazioni; ed attendere che altra colonna d'Inglesi, traversando la bassa Romagna e la Toscana, si unisse alla prima su la sponda del Po. Dove il generale Lascy, prendendo consiglio dagli eventi, deciderebbe se avanzare in Piemonte a sostenere le parti dell'antico re, già sommosse, o combattere alle spalle l'esercito di Massena. Stringeva il tempo, imperciocché, per solito fato delle confederazioni, gl'Inglesi e i Russi erano venuti più tardi delle promesse. Napoli allora allora conscriveva i soldati; e frattanto Buonaparte in Germania abbatteva gli eserciti austriaci, Massena in Italia guerreggiava con virtù e fortuna degne del nome; ed il principe Carlo, mirando alle sventure dell'Impero ed al bisogno di tenere aperto il cammino a ritirarsi, mutate veci, di assalitore, assalito, portava indietro i suoi campi. Quindi Lascy, e Greig generale degl'Inglesi, rompendo le piacevoli dimore della reggia, accamparono, il primo negli Abruzzi e a Sangermano, l'altro a Sessa ed Itri. La città ed il regno presero gli aspetti di guerra, sgraditi, perché tante volte precursori di vergogne e sventure.
CAPO TERZO
Ultimi fatti di quel regno
XXIX. Il motto dell'imperatore Buonaparte, che nella sola guerra di Germania consistevano i destini di tutte le guerre di quell'anno, si avverava. Mentre Mack, sicuro ed altiero, guardava i preparati campi della Selva Nera, le legioni francesi marciavano con tal ordine e misura di tempi e luoghi, che a' primi dell'ottobre si trovavano nelle ordinanze definite dalla mente del capitano; il quale, schivando i posti premuniti, tagliando il cammino fra 'l Tirolo e l'esercito tedesco, spiegandosi a battaglia nel fianco sinistro delle linee nemiche, aveva accertata la vittoria prima che le offese cominciassero.
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