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      Erano gelati due laghi, ma debolmente da non sostenere né cavalli né uomini; pure disperazione o necessità fece a parecchi tentarne il varco, e vi rimasero trattenuti, quindi presi o morti. L'annientamento dell'ala sinistra portò debolezza e scompiglio alla diritta ed al centro, cosi come nella opposta parte la certa vittoria doppiò l'animo e le forze; né più si combatteva se il valore dei Russi comportava che avesse il nemico facil trionfo, ma durò la guerra l'intiero giorno. Suonando alfine a ritirata i tamburi russi, gli avanzi del collegato esercito soprastettero molte miglia indietro del campo, e l'oste francese riposò fortunata dove aveva vinto. Rivolgo i pensieri dagli effetti dolorosi della giornata, che fu mesta da troppe morti anche al vincitore; e dirò di salto che all'esercito russo, per generosità di Buonaparte, fu concesso il ritorno alle sue terre, e che i legati degl'imperatori d'Austria e di Francia, convenuti a Presburgo per gli accordi, stabilirono (ciò fu a' 26 del dicembre di quell'anno 1805) fra molti patti quelli che qui riferisco perché importanti alla nostra istoria. Pace: aggiunti al regno d'Italia gli Stati veneti posseduti dall'Austria per i trattati di Campoformio e di Luneville; i regni di Baviera e di Wurtemberg ed il ducato di Baden ingranditi di città e terre austriache in ricompensa della confederazione colla Francia; riconosciuto dall'imperatore d'Austria il regno e re d'Italia, ed il
      nuovo Stato di Piombino e di Lucca.
      Per gli alleati dell'Austria non si trattò: l'esercito di Alessandro, con itinerario fissato dal vincitore, tornò in Russia; restò la Gran Bretagna nemica, Napoli abbandonata. Ed in mal punto, perciocché l'ira di Buonaparte contro la Casa dei Borboni era grande e manifestata in un bollettino (così chiamava i commentari di guerra), nel quale diceva: "di avere spedito Saint-Cyr con esercito poderoso a punire i tradimenti della regina di Napoli, ed a precipitare dal trono donna colpevole, che tante volte sfrontatamente aveva profanato quanto di più sacro hanno gli uomini; che le praticate intercessioni di potentato straniero erano tornate vane, la dignità della Francia, quando anche cominciar dovesse nuova guerra e durarla trent'anni, non comportando che malvagità sì grandi restassero impunite.


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Storia del reame di Napoli
di Pietro Colletta
pagine 963

   





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