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      E avverti che dopo la tiranna, per i popoli, bilancia politica degl'imperi, l'esercito straniero arrivato alla frontiera di Napoli, dominatore in Italia, ha già vinto per le armi o col nome nazioni e re. Avessimo almeno fortezze sul confine, linee interne, ostacoli d'arte per menare a lungo la guerra e sperare aiuto dal tempo; ma è nuda la frontiera, è nudo il regno dal Tronto al Faro.
      Le quali particolarità geografiche e politiche spiegano alcuni casi della nostra recente istoria, maravigliosi per le rozze menti: avvegnaché i Napoletani, intrepidi al duello, arrischiati nelle civili fazioni, mancarono nelle guerre ordinate e proprie; e le stesse milizie, valorose in Ispagna, in Alemagna, in Russia, sbigottiscono in Italia, fuggono sul Garigliano e sul Tronto. Lo che addiviene dall'esser eglino solamente soldati su la Dwina e sul Tago, ma in Italia faziosi, alla frontiera ribelli; e non vi essendo possanza d'animo e di membra che basti a schivare le ricerche della Polizia, le furie della tirannide, succedono al sentimento della propria forza il dubbio, il timore, la prudenza e la fuga. Quei che temono la vergogna più che la prigione o i patiboli, non fanno nerbo di esercito: virtù solitarie e sventurate, dopo lode fuggitiva, vanno a perdersi nelle sorti e nell'onta comune.
      VI. Dalle cose discorse in questo capo deriverebbe che la società napoletana fosse nel 1805 rozza, e che le si convenissero costituzioni di governo, piuttosto che libere, assolute. Ma per la opposta parte, rammentando i prodigi di libertà del 1799, gli uomini chiari di quel tempo, l'abbassato papato, la già scossa feudalità, si crederebbe il popolo già maturo a migliori destini.
      Le quali opposte sentenze, ambo vere, ambo fallaci, trovano spiegazioni dal riflettere che il buon regno di Carlo, il regno migliore di Ferdinando sino al 1790, il genio riformatore del passato secolo avevano portato civiltà nei ministri della monarchia e nei sapienti, ma civiltà di dottrine, che non giunge alla coscienza del popolo.


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Storia del reame di Napoli
di Pietro Colletta
pagine 963

   





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