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      Ai quali timori aggiungevano fede i recenti fatti di Spagna e la ribellione di Madrid, oppressa da Gioacchino e con molta strage di popolo Ma dall'opposta parte così deboli e di effetto lontano erano i benefizi del regno di Giuseppe, e si grandi e pubblici i sofferti mali, che ogni vicenda di Stato piaceva alla moltitudine; la quale inoltre, credendo che l'indole guerriera del nuovo re disdegnasse le odiose pratiche di polizia, sperava almeno cambiar dolori, che è genere di riposo nelle miserie. Era Gioacchino ancor lontano, e ricorrendo il giorno del suo nome si fecero nella città e nel regno pompose feste, così come si usa per adulazione o timore dei re presenti.
      A dì 6 settembre di quell'anno egli fece ingresso nella città a cavallo, superbamente vestito, ma non col manto regio o altro segno di sovranità, bensì da militare qual soleva in guerra. Ricevé alla porta (simulata con macchine nella piazza di Foria) gli omaggi de' magistrati, le chiavi della città, tutti i segni della obbedienza. Egli, bello di aspetto, magnifico della persona, lieto, sorridendo co' circostanti, potente, fortunato, guerriero, aveva tutto ciò che piace ai popoli. Nella chiesa dello Spirito Santo prese dal cardinal Firrao la sacra benedizione, con religioso aspetto, ma tenendosi in piedi sul trono. Passò alla reggia; a tutte le cerimonie con disinvolti modi adempi, quasi re già usato a quelle grandezze; la città fu riccamente illuminata; l'allegrezza pubblica, quella che nasce da felici momentanee apparenze, fu sincera e per tutta la notte si prolungò.
      III. I primi atti del regno, concedendo perdono a' disertori, convocando i Consigli di provincia, restringendo alcune spese perfino a danno dell'esercito francese che era di presidio nel regno, furono benigni e civili; diede alcun soccorso ai militari in ritiro ed alle vedove ed orfani dell'antica milizia napoletana, dal precessore abbandonati; riformò lo stemma della corona per aggiungervi la insegna di grande ammiraglio di Francia, e mutar nel suo nome quel di Giuseppe.


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Storia del reame di Napoli
di Pietro Colletta
pagine 963

   





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