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      Per le provvidenze di quel libro non più si viddero ingannevoli fallimenti, patrimoni "dedotti", amministrazioni economiche date o chieste, "cedo bonis", ed altre di altri nomi fraudi alla proprietà, tanto frequenti nei passati tempi.
      VII. Per la parte amministrativa furono ordinate con un sol decreto la municipalità di Napoli e la prefettura di Polizia; e date a quella, tolte a questa parecchie facoltà; sì che la già odiosa prefettura divenne magistrato men regio che civico. Fu nominato un corpo d'ingegneri di ponti e strade: questa parte di pubblica amministrazione, istrumento di civiltà e di ricchezza, affatto trasandata sotto il dominio dei viceré, sentì la magnificenza di Carlo Borbone, come ho riferito nel primo libro; ma quella virtù non fu dal figlio seguita, sì che nel suo regnare lunghissimo poche nuove strade si costruirono, e meno per pubblica utilità che a comodo delle proprie ville o cacce. Sotto Giuseppe surse un Consiglio di lavori pubblici, e due ispezioni per i ponti e strade: il Consiglio rimase sotto Gioacchino, le ispezioni si slargarono in un corpo d'ingegneri numeroso, abilissimo, del quale dirò le opere a suo luogo.
      Un decreto, tra' molti di Giuseppe, prometteva in Aversa una casa di educazione per le fanciulle nobili. Con altri decreti Gioacchino la fondò in Napoli, nello edifizio detto dei Miracoli; e poiché prendevane cura suprema la regina, fu detta dal suo nome "Casa Carolina". La nobiltà delle fanciulle non era ricercata ne' titoli e nelle memorie degli avi, bensì nella presente onestà e nel vivere agiato e civile della famiglia; onde l'istesso tetto accoglieva i nomi più chiari per antico legnaggio, ed i più pregiati della nuova età. La casa, in sette anni cresciuta di merito, grandezza e fama, conservata, benché odiati cadessero i fondatori nel 1815, si mantiene ancora con le prime regole; ed è stata ed è potente cagione dei costumi migliorati delle famiglie, e dell'incontrarsi spesso virtuose consorti, provvide madri, amorose delle domestiche dolcezze.


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Storia del reame di Napoli
di Pietro Colletta
pagine 963

   





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