XX. Pareva finita la guerra, fuorché in Ispagna, allorché s'intese potentissima spedizione di navi e soldati, uscita dai porti della Inghilterra minacciare la Olanda ed Anversa. Era questa, come ho detto innanzi, una delle preparate diversioni alla guerra di Germania; ma che operò ventiquattro giorni dopo la battaglia di Wagram, diciotto dopo l'armistizio di Znaim, quattro mesi più tardi del bisogno. E frattanto prese Walcheren, espugnò Flessinga, predò, distrusse molti vascelli olandesi, fece immenso danno, immenso ne patì; pochi uomini dalle due parti furono morti in guerra, molti degl'Inglesi per morbo, e dopo ottanta giorni di travagli la spedizione ritornò menomata, sbattuta, senza gloria, e solamente cagione di lacrime e di spese.
Le quali cose, lontane di luogo e d'importanza, erano da' Napoletani freddamente intese; ma non così del trattato di pace tra l'Austria e la Francia, fermato a Vienna il 14 di ottobre del 1809, pubblicato con feste civili nei comuni del regno, e sacre cerimonie nelle chiese. Di già quel nostro politico reggimento contava numerosi partigiani; né più per opinioni o speranze, ma per interessi e persuasioni, onde piacque l'indebolimento della monarchia austriaca, l'ingrandimento degli Stati nuovi, il riconoscimento di alcuni principi che poco innanzi si dicevano rivoluzione. Aggiunta la Toscana alla Francia. come già gli Stati di Parma e i domìni del papa, l'Impero francese aveva termine a Portella. Questi Stati italo-franchi, ridotti ad estreme province, lontani dalla sede del Governo. sforzati a ricevere leggi di popolo straniero, giustamente si querelavano. Ma d'altra parte, pensando che per quelle novità l'Italia tutta aveva comuni esercito, leggi, interessi, speranze; che per cose non per nomi si legano i popoli; che vano e dannevole è il confonderli se i bisogni sono discordi; e che il lasciar Roma e Toscana quali erano innanzi, ovvero ordinarle a regni indipendenti o anche incorporarle a' già ordinati regni d'Italia, faceva ostacolo, o meno (a mio credere) conferiva alla futura italiana unione: pensando a ciò, le molestie degl'Italo-Francesi potevano in alcun modo consolarsi col prospetto di più bello avvenire.
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