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      Quello errore di Buonaparte ha spento innanzi tempo la instituzione politica dei re nuovi, ch'esser poteva un periodo nella vita delle società.
      XXVI. Non appena finite le cerimonie di Parigi, il re tornò in Napoli e scortamente palesò il disegno di assaltar la Sicilia. La fama disse, ed è credibile, che l'altiera regina di quell'isola, sdegnata del dominio inglese, rianimando le speranze al trono di Napoli da che l'imperator de' Francesi aveva tolta per moglie una sua nipote, trattar facesse con Buonaparte secreti accordi, e concludesse: scacciar da Sicilia gli Inglesi con le proprie milizie; non aver soccorso da' Francesi se non chiesto da lei; ricuperare il regno di Napoli e governarlo alleato e dipendente della Francia con le leggi francesi. Il qual disegno più che trattato, non pubblico, non scritto, piaceva alla fiera donna come speranza meno di regno che di vendetta, e giovava allo scaltro imperatore come guerra agl'Inglesi ed occasione a lui di conquistare quell'isola. Ma era difficile l'adempimento, dovendo ignorare lo scopo della impresa i medesimi che la operavano, il re di Sicilia, il re di Napoli e i due eserciti e i due popoli; ed avendo in animo la regina e l'imperatore di schernirsi l'un l'altro dopo il successo. Era un artifizio di inganni, più atto alle civili discordie che a politici mutamenti.
      Frattanto Gioacchino, sempre pronto alla guerra, abbagliato e spinto da Buonaparte, si preparava all'impresa, quando un vascello "raso" inglese di cinquanta cannoni venne a navigare nel golfo di Napoli, ond'egli comandò che una flottiglia, composta di una fregata, una corvetta, un brick, un cutter e sei cannoniere lo assalissero. Non evitando quel vascello lo scontro, i moltissimi spettatori della città tenevano certa la vittoria; ma nel cominciare del combattimento il comandante napoletano perdé un braccio, il sottocapo ed altri uffiziali della fregata morirono, mancò l'arte ed il vento, tutti i nostri legni furono danneggiati, il brick affondato.


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Storia del reame di Napoli
di Pietro Colletta
pagine 963

   





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