E subito partì: il figlio morì in breve ora.
Seppesi nel giorno istesso la condanna, il pranzo, il veleno, la morte. Fu messo in carcere, accusato di parricidio, il vecchio padre, che nulla tacque de' fatti. Il tribunale lo condannò a morte, la Cassazione pendeva incerta fra la legge e la coscienza; ché pericolo alla giustizia era la scusa del misfatto, ma la condanna offendeva la virtù, l'onore e la pubblica ammirazione per la stupenda intrepidezza paterna. In quel dubbio interrogato il Governo, rispose che i fatti si cuoprissero col silenzio, non bisognando autorità di legge per caso singolare, primo insino allora, e che forse non avrà secondo. Rocco Sileo, tornato in libertà, visse povero, afflitto ed onoratissimo.
CAPO TERZO
Il re parte per la guerra di Russia, e ne torna. Tenta l'unione d'Italia. Parte per nuova guerra in Germania; e tornatone, provvede al regno. Anni; 1812 e 1813
XLI. Era il dì primo dell'anno 1812, e si facevano in Corte le usate riverenze al re ed alla regina, seduti al trono. Primi ad essere introdotti erano i ministri de', re stranieri, e primo de' primi esser doveva quello di Francia, se a; esse avuto titolo di ambasciatore, qual convenivasi a re della stessa Casa: ma Buonaparte, già tenendo a fastidio Gioacchino. e volendo mostrare al mondo che nol riguardava congiunto. aveva spedito in Napoli il signor Durant col titolo di plenipotenzario, e perciò il ministro di Russia Dolgorouky voleva precederlo nella cerimonia. Era il russo grande di persona. fiero di espetto; l'altro piccolo e sparuto; l'età in entrambo sul primo confine della vecchiezza. Inoltraronsi nella stanza del trono contemporanei, in riga, frettolosi, Dolgorouky e Durant, ma quegli per più disteso passo già percorreva, quando questi, presogli il braccio, il trattenne, e allora il russo, con occhio ed impeto barbaro, pose il pugno sull'elsa della spada.
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