I principi mirarono la sconvenevole briga, ed il re si mosse incontro, dicendo ad entrambo che lodava lo zelo di giunger primiero ad offrirgli omaggio, e sì parlò che non diede a nessun dei due argomento di preferenza. Succedendo intanto altri ministri e cortigiani, quei primi partirono: finì la contesa per quel giorno. Perocché al vegnente, scambiati i cartelli, duellarono i due ministri nel tempio di Serapide in Pozzuolo, ed a poca distanza il maresciallo del Palazzo Excelmans col segretario di ambasciata russa Benkendorff, quando sopraggiunsero le vigilatrici autorità di Polizia, che interruppero i cominciati combattimenti, e pregarono i duellanti, per lo impero delle leggi, a ritirarsi; il Dolgorouky era stato leggermente ferito di spada all'orecchio destro. E sebbene in quel tempo covassero odi secreti i due imperatori di Russia e di Francia, pure a vicenda, simulando modestia e dichiarando privata la contesa, rivocarono i due ministri.
XLII. In quell'anno istesso 1812, vacillando il potere di Buonaparte, mutarono di Gioacchino le arti di regno, ond'io prima narrerò le cose interne brevemente, per quindi fermare il racconto alle esteriori cagioni di futuri avvenimenti. Egli fondò nuovi collegi e licei, e fatte novelle ordinanze per la istruzion pubblica, inaugurò con solenne cerimonia la Università degli Studi. Introdusse per decreto il sistema metrico, che, desiderato ed applaudito da' sapienti, mal sofferto dal popolo, poco tempo visse nelle leggi, nulla negli usi; e si restò all'antica barbarie di pesi e misure infinite; varie tra loro e innumerabili. Fra le cagioni del popolare abborrimento erano le denominazioni greche, non intese dall'universale, e per fino difficili a profferire.
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