E poco meno felici furono il centro e l'ala sinistra de' Francesi, per lo che Russi, Alemanni e Prussiani tornavano frettolosi e disordinati verso Boemia. Tre giorni durò la battaglia, ventimila de' perditori restarono morti o feriti, e il vincitore raccolse trentamila prigioni, bandiere, artiglierie, innumerabili attrezzi di guerra. Il mancamento di Gioacchino sull'Oder fu riscattato su l'Elba, ed egli tornò caro a Buonaparte ed a' Francesi.
      L. Tre eserciti perseguitavano i fuggitivi nella Boemia, un quarto accennava a Bresiavia, un quinto a Berlino: Buonaparte in Dresda ordinava nuove battaglie, mentre i contrari altre sventure temevano. Ma in un tratto cangiò fortuna: il duca di Reggio, prima trattenuto, poi respinto dai Prussiani e Svedesi, guidati da Bernadotte, combatté in Gros-Boeren, e, perditore, si ritirò in Interborg. Il duca di Taranto dà in Islesia la giornata di Katzbach, e, vinto da Blucher prussiano, riduce le sue legioni dietro al Bober. Il generale Vandamme, bramoso di gloria, s'interna nella Boemia e spera di cogliere il maggior frutto della vittoria di Dresda; ma dalle troppe schiere nemiche, benché fuggenti, accerchiato, egli con la più parte dell'esercito è preso. Il maresciallo Saint-Cyr a stento si sa difendere, ha poca fortuna il re di Napoli. Gli enumerati disastri si fanno maggiori per le abbondanti piogge cadute in quei giorni di agosto, e sì che ingrossarono i fiumi, guastarono le strade, rovinarono i ponti, impacci comuni a' due eserciti, solamente dannosi ai perdenti. Il principe della Moskowa, succeduto nel comando al duca di Reggio, combatte in Denneviz, e perde; Blucher è sulla Sprea, Schwartzemberg di nuovo a Pyrna: Buonaparte respinge or l'uno or l'altro, ma le forze nemiche si affollano intorno a Dresda, e tanto che i Francesi, non avendo spazio alle arti di guerra, abbandonano la città.