Pagina (672/963)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      LXIV. Dalle cose d'Italia erano quelle di Francia assai diverse; qua politica molta e poca guerra, là politica quasi nessuna e guerra grandissima; i congressi europei oramai sciolti; i destini del mondo in mano alla fortuna dell'armi. In un tempo che questa si mostrò lusinghiera a Buonaparte, l'imperator d'Austria scrisse a Gioacchino di suo pugno per accertarlo delle ratifiche alla fermata alleanza; e l'imperator di Russia spedì suo legato il conte Balachef a trattar pace col re di Napoli. Mentre lord Bentinck, venuto a chieder la cessione di Livorno e Pisa onde formarne base di guerra contro Genova, per i discorsi del conte Mier e di altri ministri dei re alleati, abbandonò quelle pretensioni, e, temperando l'alterigia, si mostrò al re amico e riverente. Le quali cose portavano in Gioacchino la certezza delle vittorie di Buonaparte, raccontate nei bollettini, esagerate dai Francesi che gli erano intorno, ed accreditate dal conosciuto genio del capitano grandissimo e dalle proprie speranze. Fece prova per l'ultima volta di legarsi col viceré; ma questi, più incitato alla nemicizia dalle fortune di Buonaparte, che erano a Murat stimoli di concordia, rigettò le offerte, scacciò l'ambasciatore, e perché giovava alla vendetta ed alle difese sparger odio e diffidanza fra' suoi nemici, trovò maniera di palesare quelle pratiche ai commissari dei re alleati presso Gioacchino.
      E intanto il generale Grenier con quattordicimila Italo-Francesi, valicato il Po a Piacenza, attaccò nei campi della Nura e di Parma la legione austriaca retta dal generale Nugent, e altre schiere per il ponte di Borgoforte assaltavano Guastalla. In ambo i luoghi i Tedeschi, vinti e scacciati, lasciarono sul campo quattrocento tra morti e feriti, duemila e più prigionieri, due cannoni, molti arnesi di guerra; e Grenier, messa guernigione in Parma e Reggio, tornando alle sue linee per Borgoforte, abbandonò Guastalla: Nugent, riordinatosi dietro i campi napoletani, si trovò in riserva; la legione del generale Carascosa in avanguardia; quella del generale Ambrogio nel centro.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia del reame di Napoli
di Pietro Colletta
pagine 963

   





Italia Francia Buonaparte Austria Gioacchino Russia Balachef Napoli Bentinck Livorno Pisa Genova Mier Gioacchino Buonaparte Francesi Buonaparte Murat Gioacchino Grenier Italo-Francesi Piacenza Nura Parma Nugent Borgoforte Guastalla Tedeschi Grenier Parma Reggio Borgoforte Guastalla Nugent Carascosa Ambrogio Grenier Francesi