LXIV. Dalle cose d'Italia erano quelle di Francia assai diverse; qua politica molta e poca guerra, là politica quasi nessuna e guerra grandissima; i congressi europei oramai sciolti; i destini del mondo in mano alla fortuna dell'armi. In un tempo che questa si mostrò lusinghiera a Buonaparte, l'imperator d'Austria scrisse a Gioacchino di suo pugno per accertarlo delle ratifiche alla fermata alleanza; e l'imperator di Russia spedì suo legato il conte Balachef a trattar pace col re di Napoli. Mentre lord Bentinck, venuto a chieder la cessione di Livorno e Pisa onde formarne base di guerra contro Genova, per i discorsi del conte Mier e di altri ministri dei re alleati, abbandonò quelle pretensioni, e, temperando l'alterigia, si mostrò al re amico e riverente. Le quali cose portavano in Gioacchino la certezza delle vittorie di Buonaparte, raccontate nei bollettini, esagerate dai Francesi che gli erano intorno, ed accreditate dal conosciuto genio del capitano grandissimo e dalle proprie speranze. Fece prova per l'ultima volta di legarsi col viceré; ma questi, più incitato alla nemicizia dalle fortune di Buonaparte, che erano a Murat stimoli di concordia, rigettò le offerte, scacciò l'ambasciatore, e perché giovava alla vendetta ed alle difese sparger odio e diffidanza fra' suoi nemici, trovò maniera di palesare quelle pratiche ai commissari dei re alleati presso Gioacchino.
E intanto il generale Grenier con quattordicimila Italo-Francesi, valicato il Po a Piacenza, attaccò nei campi della Nura e di Parma la legione austriaca retta dal generale Nugent, e altre schiere per il ponte di Borgoforte assaltavano Guastalla. In ambo i luoghi i Tedeschi, vinti e scacciati, lasciarono sul campo quattrocento tra morti e feriti, duemila e più prigionieri, due cannoni, molti arnesi di guerra; e Grenier, messa guernigione in Parma e Reggio, tornando alle sue linee per Borgoforte, abbandonò Guastalla: Nugent, riordinatosi dietro i campi napoletani, si trovò in riserva; la legione del generale Carascosa in avanguardia; quella del generale Ambrogio nel centro.
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