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      Partirono. Ella, dopo silenzio brevissimo, tornò alle faccende di governo; e, trattandosi di surrogare a Manhès altro generale di maggior senno e valore, che, respingendo i Tedeschi oltre il Liri, lasciasse al re libera ritirata dagli Abruzzi, ella scelse il generale Macdonald, napoletano, e ministro in quel tempo della Guerra. Ed ecco in quel mezzo presentarsi a lei il duca di Santa Teodora, che, assistente alla partenza dei principi, riferendone le particolarità, di tenerezza piangeva; e la regina: - O trattenete il pianto, gli disse, o andate, vi prego, a sfogare il dolore in altro luogo; ché il mio stato non abbisogna di pietosi spettacoli. -Sensi ed opere degni del grado e del sangue.
      XCVIII. Il Macdonald, giunto al comando della quarta legione, mosse contro il nemico; e per piccoli fatti d'armi, lo cacciò oltre la Melfa; avvegnaché i Tedeschi in quella guerra, cauti ad assalire, solleciti al ritirarsi, manifestavano di aspettare vittoria meno dalla propria virtù che da' falli del nostro esercito e dalle scontentezze de' popoli. Ed intanto il re proseguiva a ritirarsi per la via di Abruzzo, avendo messe contro il nemico in retroguardia le schiere meglio ordinate della prima legione, accresciute di pochi resti del decimo reggimento, e di un battaglione italiano di nuova leva. Il quale battaglione, quattrocento uomini, fu il solo aiuto che per la indipendenza d'Italia dessero gl'Italiani all'esercito di Napoli: lo comandava il general Negri, nato sul basso Po, presentatosi al re in Ferrara da colonnello del già Regno italico, accolto e fatto generale; partigiano zelosissimo di libertà, millantatore di seguaci che non avea. La retroguardia, guidata dal generale Carascosa, si arrestò alle rive del Sangro per aspettare l'esito de' movimenti di Macdonald; ed in quel tempo assalita, volteggiò abilmente, e sì che uccise molti de' nemici, altri prese: gli spinse confusamente nella città di Castel di Sangro; e più faceva, se, per novello comando, non avesse dovuto sospender il combattimento e ritirarsi.


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Storia del reame di Napoli
di Pietro Colletta
pagine 963

   





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