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      Il reggimento ch'era in retroguardia, incalzato alle spalle dal nemico, sentendo innanzi romor di guerra, camminava sospettoso e guardingo, e però giunto dove già stava il campo, vistolo deserto e con segni di recente guerra e di fuga, si scompose anch'esso e fuggì. Della intera legione (seimila uomini) pochi restarono, e così alla notte del Ronco contrapose la notte di Mignano la fortuna, che ogni parzialità o conforto negava alle armi di Napoli.
      Saputa nel mattino del 17 la rotta di Mignano, il generale Carascosa, che veniva di Abruzzo, accelerò il cammino, ma quella rapidità fu cagione di novelle diserzioni. Il re si recò a San Leucio, regia villa presso Caserta, ed ivi attese le rassegne de' soldati; e i rapporti sullo stato del regno. Intese che cinquemila fanti e duemila cavalieri, gli uni e gli altri sbalorditi e svogliati, erano in Capua; molte artiglierie, per abbandono, perdute; ogni disciplina sciolta. D'altra parte i Tedeschi, in numero e in fortuna, intorno a Capua; il principe reale don Leopoldo Borbone andar con essi, pubblicando sentenze di giustizia e di modestia; sei province (tre Abruzzi, Molise, Capitanata e Terra di Lavoro) già obbedire a' Borboni, le altre non contrarie a questi, né dubbiose, ma aspettatrici; gl'Inglesi aver doppiate le forze navali nel golfo di Napoli, ed il re di Sicilia starsi a Messina sul punto di passare il Faro con poderose armate di mare e di terra. Nei popoli, ne' magistrati, ne' cortigiani, ne' ministri, in sé stesso le speranze cadute; l'impero dechinante, il ritorno dei Borboni certo e vicino. E perciò, deponendo le cure di capitano e di re, pensò alla salvezza sua e della famiglia; sapeva il trattato con Campbell, e, di scontentissimo che n'era innanzi, ne divenne lieto; credeva che i Borboni e i Tedeschi lo volessero prigioniero, gli uni a vendetta, gli altri per impedire gli ultimi temuti sforzi ne' Principati e nelle Calabrie, e per togliere a Buonaparte, imperatore in Francia, sperimentato e grande istromento di guerra; temeva inganni e tradimenti nella città e nella reggia.


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Storia del reame di Napoli
di Pietro Colletta
pagine 963

   





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