Pagina (733/963)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      La religione indebolita, le credenze derise o sbandite, né quelle perdite ricambiate da nuove virtù, o moderate da migliori costumi ed usi civili, che anzi gli usi e i costumi caduti in peggio.
      Le opinioni del popolo sul governo dello Stato, libere; l'obbedienza alle leggi poca, all'uomo troppa; la licenza e la servitù collegate.
      II. Fin qui delle cose, ora delle persone. Si trovarono magistrati più abili degli antichi, più giusti, più onesti.
      Il clero peggiorato e screditato: perocché la rivoluzione di Napoli del 1806 tenendo de' principi e delle licenze della libertà francese, ed il clero (impoverita la Chiesa), cercando ricchezze fuor dell'altare, fu meno ipocrita e meno tristo, ma più scandaloso; gli sfratati, cambiati in preti, a' preti col consorzio nocevano.
      I nobili antichi, poveri e cadenti; i nuovi, poco esperti alla nobiltà e di essa non gelosi perché in altro modo possenti; e gli uni e gli altri, decoro della monarchia, non sostegno: giacché, aboliti i privilegi, la nobiltà divenuta classe di possidenti, aveva gl'interessi, non più di ceto, ma di popolo.
      Dell'esercito murattiano pochi i soldati perché i più disertarono, molti gli uffiziali, troppi i generali: dei quali avanzi lo spirito inquieto, prosuntuoso il discorso, cresciuto l'animo di guerra e 'l desio di onore, attenuata la disciplina, peggiorato il costume.
      Gli ambiziosi usati ad aver premio di ogni servizio, ed a trovare impiego di ogni talento e fortuna.
      La plebe avvezza a' disonesti guadagni delle discordie civili, al sacco della feudalità, ai comodi dell'eguaglianza: perciò avida, irrequieta, indomabile se non dalla forza.
      De' re spento il prestigio, da che Giuseppe e Gioacchino sursero nuovi sotto gli occhi del popolo, e furono degli antichi più chiari e potenti: la monarchia cangiata, da che basi dell'antica erano i privilegi e 'l favore; della nuova, il merito e la eguaglianza: il rispetto cieco dei padri nostri mutato in sentimento di timore per la regia possanza o di amore per le opere regie; l'affetto trasformato in calcolo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia del reame di Napoli
di Pietro Colletta
pagine 963

   





Stato Napoli Chiesa Giuseppe Gioacchino