Dopo la battaglia di Waterloo e la prigionia di Buonaparte, la bandiera dei tre colori (testé sì altiera) sventolava, solitaria nel mondo, sopra i nudi sassi di Torre Orlando, bizzaria di fortuna e celebrità per quella rocca, sgomento e pericolo per Begani. Egli allora dié la fortezza, ma del lento ubbidire fu punito dal re, premiato dalla fama.
Chi disse ingiusta la pena, chi giusta: delle quali sentenze riferirò i concetti a). Essere perduta l'Italia dai Francesi e 'l regno da Gioacchino, la Francia assalita, l'Europa collegata coi Borboni di Napoli, distrutta la importanza di Gaeta, impossibile ogni soccorso, la difesa inutile, anzi colpevole delle morti e dei danni; Ferdinando, legittimo re, per le armi disceso, e dalle armi ricondotto sul trono, rinvigorite le sue ragioni, la sospensione di regno cessata; il generale Begani, nato suddito di lui, ora suddito nuovamente, e se nemico, ribelle. Così gli uni.
Ma i contrari dicevano: essere una legge degli assediati non cedere che a necessità; l'orecchio sordo a minacce o lusinghe, il guardo breve quanto il tiro delle armi, e nel recinto della fortezza chiuso il loro mondo; a loro nessune altre leggi o doveri, solamente sacra la religione dei giuramenti. Non giudicar egli della cessata importanza di combattere o della impossibilità dei soccorsi, essendo incapace di misura il giusto momento di una fortezza. Se nell'anno 1798 il governatore di Gaeta non ne apriva le porte, la invasione francese fermavasi al Garigliano, la repubblica, il brigantaggio, le atrocità del 99, il cardinal Ruffo, lo Speciale e tanti nomi e cose abborrite non lorderebbero la nostra istoria; così che al poco spirito del vecchio generale Tschiudy si attenevano tante morti e vergogne.
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