Art. 3°. Lo stipendio del capo Gaetano Vardarelli sarà di ducati 90 al mese, di ognuno dei tre sottocapi di ducati 45, di ogni armigero di ducati 30. Sarà pagato anticipatamente ogni mese.
[Erano paghe da colonnelli e da capitani].
Art. 4°. La suddetta squadriglia giurerà fede al re, in mano di regio commissario; quindi obbedirà a' generali che comandano nelle province, e sarà destinata a perseguitare i pubblici malfattori in qualunque parte del regno.
Napoli 6 luglio 1817.
I Vardarelli giurarono e, mantenendo i patti, spensero i grassatori che scorrevano la Capitanata: ma, sospettosi del Governo, chiamati a rassegna, si adunavano in aperta campagna; non venivano in città, benché comandati; prendevano alloggiamenti sempre vari, e parte dello stuolo vegliava in armi, mentre l'altra stava in riposo. Ed erano giusti quei sospetti, avvegnaché continui inganni tramava loro il Governo, che volea purgare la ignominia di quella pace col tradimento: e difatti, salvi per lungo tempo dalle insidie, vi caddero alfine. Andavano spesso in Ururi, piccolo villaggio delle Puglie, assicurati da' numerosi amici e parenti; fra questi trovò il Governo chi assumesse il carico di assassinarli. Un giorno la schiera giaceva spensierata sulla piazza, allorché partirono dai vicini edifizi molti colpi di archibugio, e vi restarono morti Gaetano, i suoi due fratelli e sei dei maggiori compagni. Fuggirono i restanti, sbigottiti. Era tra gli uccisori un tristo di Porto Cannone, nemico ai Vardarelli perché ne ebbe giovine sorella presa di forza e stuprata. Questi, dopo l'eccidio, corse sopra i cadaveri, bagnò più volte le mani nel sangue di quei miseri, e sporcandone orrendamente il proprio viso coll'atto di lavarlo, si volse al molto popolo colà raccolto, e, ricordata la macchia dell'antica ingiuria, disse, indicandone il viso col dito: - L'ho purgata.
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