La pirateria africana è vergogna europea, un solo potentato non bastando a spegnerla; né finirà, se un'alleanza veramente santa non impedisca colle armi l'esercizio infame, o se i grandi re colle minacce, i piccoli coi donativi non divezzino dalle rapine quella iniqua genia. Ché al cuore dei barbari pure scendono le dolcezze della pace e della giustizia, le quali, gustate, fanno grave ed insopportabile la fatica e i cimenti della vita malvagia.
Per lo quale trattato fu imposta nuova gravezza di due milioni di ducati, esorbitante, perché tre volte più del bisogno. Sbarcarono nel porto di Napoli trecentocinquantasette schiavi affrancati, ed a processione attraversarono la città, con tristo spettacolo, giacché, indossando veste lurida e servile, rappresentavano le miserie della schiavitù. Immenso popolo li seguiva, ora vedendosi frotte liete perché di congiunti che si abbracciavano, ora udendo i gemiti di altre famiglie, che cercando del parente lo sentivano morto o venduto nelle catene. Stava sul volto ai riscattati non allegrezza e non mestizia, ma curiosità e stupore; molti fra loro, antichissimi alla schiavitù, riducendosi alle famiglie, trovandole spente o rifatte da generazioni ignote alla memoria ed al cuore, ed essi, già diversi da noi per usi, costumi, bisogni dell'acquistata barbara natura, ritornavano volontari, ma franchi, alle terre africane.
XXXIII. Aveva Napoli antichi trattati di commercio con la Inghilterra, la Francia, ed antiche pratiche colla Spagna; queste non avevano data; quelli colla Gran Bretagna erano due di Madrid del 1667 e 1715, e tre di Utrecht del 1712 e 13; e colla Francia, uno di Madrid del 1669, altro de' Pirenei del 1688. Napoli concedeva innumerabili benefizi alle tre bandiere, senza premi o mercede, come servitù a signoria.
| |
Napoli Napoli Inghilterra Francia Spagna Gran Bretagna Madrid Utrecht Francia Madrid Pirenei Napoli
|