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      La sua volontà fu inflessibile, non considerando quanto sia grave la primiera offesa, e che spesso, andando a vuoto, di mille morti e di mutati imperi è cagione. Nello annottare del giorno 6 inviò al ministro della Guerra un editto del re dato da Laybach, diretto a' sudditi, minaccevole, insidioso, che intimava lo scioglimento degli eserciti, la obbedienza dei popoli; unì altro foglio, ordine del giorno, del generale Frimont, che rammentava a' suoi soldati, nella vicina guerra, le leggi della disciplina, il dovere, l'onore, le pene, i premi. Il general Pepe diceva quei due fogli penetrati nei suoi campi, e concludeva voler dar nel domani degna risposta combattendo. Non palesava il come, con quali schiere, con quanta speranza; non cercava gli aiuti del primo esercito, non avvisava il capo, non prevedeva infortunio, sì che non preparava i ricoveri, non concertava i ritorni: nascose le vicine ostilità ai condottieri di due proprie legioni stanziate in Ascoli e Tagliacozzo. Assaltare un campo nemico, far molti o pochi prigioni, spedirli a suo trionfo nella città, occupar del suo nome la fama, benché di un giorno, erano le sognate felicità della sua mente.
      Quelle lettere del generale giunsero in Napoli al mezzo del dì 8, e confermarono i timori suscitati dalla gazzetta del giorno innanzi; tanto più che a quell'ora erano ignote a noi ma già decise le sorti della battaglia, e fatta irrevocabile la guerra, impossibile la pace. Di ciò informati nel giorno istesso il Parlamento ed il pubblico, si produssero poche insensate speranze, mille ben fondati timori, e comune incertezza, che durò sino alla mezzanotte del 9; quando giunse in Napoli spedito dal generale, senza sue lettere, il maggiore Cianciulli, testimonio di quegli eventi; che riferì: il general Pepe nel dì 6 aver fatto marciare verso Antrodoco due legioni per la diritta del Velino, altra per la sinistra; ma che, non essendo paralleli i due cammini, le colonne restarono separate da molto spazio e dal fiume.


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Storia del reame di Napoli
di Pietro Colletta
pagine 963

   





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