Il Parlamento avrebbe corretto quegli errori se le urgenze della guerra soffrivano il ritardo che viene dalle riforme. Armi, vestimenti, munizioni, stanze, ospedali furono allestiti. Scarseggiavano gli archibugi, ed averne a compera nella presente lega de' Governi europei fu impossibile; perciò si animarono e accrebbero le fabbriche interne, le quali fornirono ai primi bisogni, avrebbero dato in breve armi abbondanti. Tutte le fortezze ristorate, accresciute: nuovi forti alzati nella frontiera e nello interno, troppi in guerra ordinata di eserciti, appena bastevoli combattendo per popoli.
Nuove leggi regolarono i licei militari, gli avanzamenti, i premi per guerre o ferite, le ricompense a' veterani, agl'invalidi: cessavano le parzialità de' ministri e de' principi; ogni merito, ogni servigio troverebbe mercede.
Le descritte cose si operarono da tre ministri. Al Carascosa si debbe il maggior merito, perciocché quasi tutte furono de' tempi suoi. Fu del Parisi una legge per le vedove de' militari e per gli orfani, ed altra per alloggiar le milizie stanziali o di passaggio. Il Colletta nessuna nuova legge propose, operò sulle cose fatte: providde in tempi penuriosi a tutti i bisogni dell'esercito e della guerra: intese per ordinanze a ristabilir la disciplina, ma non bastò il tempo a' concetti.
Ministro di Marina fu il cavalier de Thomasis, sperto di politica e delle dottrine legali e filosofiche, imperito nell'armi. Ma per lui poté l'ingegno ciò che spesso per altri le pratiche lunghe non possono. Rappresentò al Parlamento i benefizi che ricava lo Stato da' navili guerriero e commerciale: disse come era in atto; propose riforme, miglioramenti, risparmi; fu lodato dal pubblico per la sua già buona fama, e dagli uomini d'armata per i suoi giudizi nell'arte.
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