Ma i bambini, che tempesta!
Non sono buoni?
Punto. E che mala grazia! "Teresita questo; Teresita quello; Va; vieni; fa." Comandano come sultani; e mai una buona parola....
Ah! da noi poi è differente. Tutto quel che domandano è per favore, e per ogni servizio: "Grazie, Giannotto."
Quelli sono bambini per bene!
Glì altri no; hanno capito, miei piccoli lettori? Dappertutto c'è da ìmparare.
Ma badino; si parla ancora. Vogliamo ascoltare dell'altro? Chissà che ci sia ancora qualche cosuccia di buono. È la Teresita che riprende:
I padroncini della Caterina sono buoni.
Oh! quelli poi sono troppo buoni. Li ha visti mai, Teresita, a passeggio? Si figuri che vanno a braccetto della Caterina come fosse la loro mamma.
Ah! È per questo poi che la Caterina non li rispetta, e gli dà del tu.
Ma che le pare, rispettarli? Sono sempre in cucina, frugano nei piatti, le fanno dei dispettacci, e se ci arrivano, siedono alla tavola della servitù.
Allora si capisce che la Caterina li tratti da pari a pari. È l'opposto de' miei che sono d'un'arroganza.... Io ho il mal vezzo di risponder brusca qualche volta, ed allora, sentirli come saltano! "E che i padroni sono loro, e che io sono una serva, e che mi si paga perchè debba obbedire...."
Oh! qui da noi di queste parole non se ne sentono. Anch'io, veda, ho un po' il vizio di risponder male. Ed allora bisogna sentire con che pace e con che serietà mi dicono: "Siate un po' più cortese, Giannotto. La mamma ne avrebbe dispiacere se sapesse che ci fate uno sgarbo." La gli vada a voler male a bambini educati a quella maniera!
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