La lezione è completa, signorini miei. Cerchino di imitare i padroncini di Giannotto: evitino gli errori di quelli della Caterina e della Teresita, e si comporteranno benissimo colla gente di servizio.
*
* *
In tutte le case dove c'è o c'è stato un bimbo, si vede una sediola d'un'altezza straordinaria, stretta stretta, con due bracciolini, e qualche volta anche una sbarra a saliscendi dinanzi per assicurare dalle cadute la personcina minuscola che ci si deve sedere.
Quel mobiluccio, che i Toscani chiamano seggiolotto, è il trono del bimbo.
Finchè si mette a tavola inalberato su quel piccolo trono, il bimbo regna sul mondo; ma, appena ne discende, appena adotta una sedia comune, fosse pure per starvi in ginocchio, perchè seduto non arriverebbe col nasino sopra la tavola, allora è il mondo che regna su lui.
Allora non è più permesso pigliare il cucchiaino in mano dalla parte che si mette in bocca; nè cacciar le manine sul piatto; nè accarezzare in viso i convitati, nè buttare le posate ed il pane per terra; nè canticchiare o parlare tra sè: nè esprimere ad alta voce la propria opinione sopra un argomento qualunque, mentre i commensali parlano di tutt'altra cosa.
È assolutamente proibito di far qualsiasi commento sulla figura o sul vestire o sul contegno delle persone; un errore in cui i bambini cadono ispessissimo.
Una volta c'era in casa di mia sorella, a pranzo, una buona e rispettabilissima signora la quale era affetta da un grosso neo sulla punta del naso.
| |
Giannotto Caterina Teresita Toscani
|