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      All'entrare della persona che deve ricevere la visita, il bambino si ritirerą, limitandosi a domandarne il permesso.
      In tutte le case perņ si ricevono visite, relativamente di confidenza, alle quali i bambini possono assistere per qualche tempo. Allora, come in tutte le circostanze, non debbono parlare colle persone adulte se non sono interrogati. Quando perņ una prima interrogazione li ha invitati a discorrere, non debbono obbligare il visitatore o la mamma a farli continuare il discorso a forza di domande, come se recitassero il catechismo. Dovranno prender parte alla conversazione, senza parlar troppo nč forte, ma senza soggezione ridicola, nč interruzioni nč silenzi assurdi, finchč il discorso sia esaurito. E non entreranno in un secondo argomento se non vi sono di nuovo invitati da una domanda diretta.
      Se i visitatori hanno con sč dei bambini, i piccoli padroni di casa si metteranno accanto a loro dopo aver salutato i loro parenti, ed avvieranno il loro discorso in modo da poterli invitare a giuocare; ma con naturalezza, e senza che appaia o un'abitudine imparata, o un effetto della noia, che provano a stare colle persone che sono nella sala.
      Vi sono bimbi che, chiamati in sala per una visita, vi accorrono tutti ansimanti, investono i visitatori ad uno ad uno con un: "Come sta?" a bruciapelo come se dicessero: "O la borsa o la vita!" e prima che l'ultimo interpellato abbia pagata la sua imposta a quella curiositą simulata, si voltano ai bambini e dicono colla stessa precipitazione:


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La gente per bene
di Marchesa Colombi
Editore Galli
1893 pagine 196