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      Andiamo a giocare.
      Bisogna invitare il piccolo visitatore a giocare, ma senza fretta, e senza scortesia verso la gente che è in sala. E quando il bimbo ha detto di sì, il padroncino di casa deve rivolgersi a chi accompagna il suo giovine amico e domandare se permette che il ragazzo vada con lui a giocare.
      Una volta poi ottenuto il permesso, bisognerà lasciare la scelta dei giochi agli ospiti; e qualunque sia quello che scelgono, cedere a loro la parte più piacevole. È superfluo il dire che un bambino educato non deve mai nè domandare un giocatolo nè accettare un dono qualsiasi da un altro bambino, e neppure rispondere: "Se la mia mamma e la tua lo permettono accetterò" come fanno taluni, per avere la coscienza d'aver agito bene, senza tuttavia rinunciare affatto alla speranza del dono.
      Bisognerà rispondere:
      Ti ringrazio; ma sai pure che i bambini non possono nè fare nè ricevere doni.
      E se la mia mamma lo permette? potrebbe insistere l'altro.
      La tua mamma lo permetterebbe sicuro per non fare una scortesia alla mia mamma ed a me; ma non bisogna metterla in questa necessità.
      E per nessuna insistenza non deve cedere e prestarsi a quella parte ridicola di giungere in sala ad esporre le sconvenienti domande:
      Mamma, sei contenta ch'io offra questo?
      Mamma, mi permetti di accettar quello?
      Se un bambino va colla famiglia a far una visita, osserverà le regole che ho già accennate riguardo al saluto, ed alla conversazione. Se nella casa dove va non vi sono bambini, e gli tocca di assistere a tutta una serie di discorsi che non comprende e non lo interessano, dovrà rimanere composto e non dare il menomo segno di noia.


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La gente per bene
di Marchesa Colombi
Editore Galli
1893 pagine 196