Alle volte vi sono bimbi che non sanno ancora ballare, ma al vedere quel movimento insolito, all'udire la musica, sono invasi da una grande smania di prender parte all'agitazione generale. I parenti li trattengono perchč non vadano ad impacciare le figure danzanti; e loro, se sono docili, obbediscono a malincuore; se sono indisciplinati fanno dei capricci; ad ogni modo, invece di divertirsi si trovano contrariati ed infelici.
Un po' di abnegazione da parte dei piccoli padroni di casa, che tratto tratto li vadano a prendere, e, tenendoli per le manine li facciano saltare in giro, dando loro l'illusione di ballare come gli altri, basterebbe ad evitare ogni guaio. E la gioia di vedere quelle piccole creaturine col visetto infiammato, la bocchina aperta in un riso tripudiante, e gli occhietti scintillanti di piacere, darā a quei buoni figlioli un largo compenso pel piccolo sacrificio che fanno. Č cosė bello il sentire che abbiamo in noi la facoltā di rendere qualcheduno felice! Ed č cosė triste veder piangere quei cari piccolini che non sanno ancora nulla della vita!
Quest'inverno andai pių volte ad un ballo settimanale pei bambini, dove c'era sempre una povera fanciulletta inferma. Aveva sette anni e stava ancora in braccio alla bambinaia; non poteva nč camminare nč moversi, e parlava con fatica.
Ed era una cosa commovente e cara vedere alcune giovinette che appena avevano cessato di ballare, non dimenticavano mai d'andare un momento a farla discorrere, a portarle un confetto, un fiore.
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