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      L'ho suggerito ai bambini, non per evitare i discorsi noiosi che vengono fatti direttamente a loro; ma pel caso in cui altri parlasse, loro presenti, di cose che non li riguardano e che non capiscono.
      Invece accade spesso che un vecchio parente fa un lungo racconto ad una figlia, ad una nipote; il racconto della sua giornata, o di qualche suo malanno. Ed intanto la signorina pensa a quel forte e bello di là da venire, al quale Jolanda pensava soltanto quand'era sola con sè stessa e con Dio; ed il narratore domanda:
      Che te ne pare? Come ti regoleresti tu?
      Lo sposerei... Ah! scusi; sa, zio? ero distratta.
      Per una signorina gentile, una simile confessione scortese ad un vecchio dev'essere talmente umiliante e penosa, da farle ascoltare con attenzione inalterata tutte le lamentazioni di Geremia, lasciando al piagnoloso profeta l'illusione di essere il più ameno narratore del mondo.
      Questa indifferenza delle fanciulle, questa noncuranza per tutto quanto non riguarda il loro avvenire, si rivela in tutte le occasioni. Le grandi feste di famiglia, quando si raduna tutta la parentela a pranzo, i ricordi che vi si evocano, lo scambio dei doni, le occupazioni del babbo, i suoi studi, tutto questo le lascia fredde. Ho vedute delle fanciulle passare delle ore in famiglia senza parlare, con un fare svogliato, ed animarsi soltanto all'entrare di un giovine visitatore. Ne ho vedute altre ricevere senza nessuna dimostrazione di gioia i doni dei parenti a Natale o a capo d'anno, senza neppure scartocciarli, riservandosi a guardarli più tardi.


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La gente per bene
di Marchesa Colombi
Editore Galli
1893 pagine 196

   





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