Pagina (50/196)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Prima di maritarsi aveva fatte due classi elementari, e poi non ci aveva pensato più. Poco aveva trovato tempo di leggere con quel po' di maternità. Per cui di rado imbroccava, quando voleva fare un discorso, altrimenti che nel dialetto lombardo al quale era avvezza.
      Un giorno, dopo aver letto non so che cronaca di giornale, disse: Si fabbrica una casa sul Corso che ha da essere una meraviglia. L'articolo che ne parlava cominciava: È delizia.
      E di questi granchi ne pescava sovente!
      Quella sera sua figlia, uscita allora allora di collegio, esclamò ridendo:
      Chi sa perchè le mamme, quando non parlano di cose casalinghe, dicono sempre spropositi?
      Credeva di essere una fanciulla di spirito. Non abbiano mai dello spirito a questo prezzo, mie gentili lettrici: la mamma diceva spropositi, ma le figlie fanno uno sproposito ben più grave mancando di rispetto alla madre ed umiliandola.
      Se la mamma non sa parlare perfettamente in buona lingua, la figlia deve sempre parlare il dialetto quand'è presente lei, per evitare che sia messa nella necessità di prendere qualche cantonata. E, se ci casca, la figlia deve mutar discorso, affinchè la sua serietà ed il suo rispetto, impediscano di ridere ed impongano il rispetto anche agli altri.
      Ma per fortuna le signore tanto ignoranti si fanno sempre più rare. Le signore anche attempate, in generale, parlano bene, e suppliscono col buon senso naturale, a quella mancanza di coltura che è una conseguenza del tempo in cui furono educate.
      Basterà che la figliola eviti di mettere il discorso su argomenti astrusi, li tronchi se altri li ha intavolati, o non vi prenda parte; e la mamma non sarà costretta ad astenersi da una conversazione alla quale prende parte sua figlia o a fare cattiva figura.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La gente per bene
di Marchesa Colombi
Editore Galli
1893 pagine 196

   





Corso