Eppure la maggior parte delle signorine mature rinunciano a tali vantaggi, per non confessare di esserlo. Ma chi possono illudere?
Mi ricordo d'una famiglia in cui c'erano tre sorelle. La maggiore aveva ventinove anni. La più giovane ne aveva diciasette. Si fece sposa per intromissione del mio babbo, mentre era uscita provvisoriamente di collegio per curare un'oftalmia. La seconda era rimasta in collegio. Quando si fecero le nozze, la sorella di ventinove anni venne in casa nostra a passare una settimana, perchè, come signorina, non poteva assistere a nozze. Si tirò addosso un ridicolo da cui non potè più liberarsi.
Una signorina che a venticinque anni si desse l'aria bambina di dire che non può andare alla commedia, perchè la sua ingenuità ne sarebbe scandolezzata, farebbe ridere. Se vestisse come la sua sorellina uscita appena dall'adolescenza, sarebbe una caricatura.
Ma accetti francamente la sua età, la sua condizione; vesta e si comporti come lo richiedono lo sviluppo della sua persona, la sua maggiore serietà, la sua esperienza, e sarà una giovine interessante, amabile, e potrà ecclissare tutto un collegio di giovinette.
CAPITOLO III.
La zitellona.
Coraggio della sua situazione Toletta Divertimenti.
E qui comincian le dolenti note!
Nessuna vorrebbe essere una zitellona. È un nome che fa orrore. Perchè? Non l'ho capito mai. Forse in causa di questo appellativo ridicolo? Ma chi lo usa? Le signore che non hanno preso marito, non sono ridicole, per questo. Io ne conosco di adorabili, la cui compagnia mi ha fatti passare giorni deliziosi, mi ha resa amena la solitudine d'una campagna isolata, mi ha lasciata una dolcissima memoria, ed un profondo desiderio di sè. Tu lo comprendi, Emilia, che parlo di te, il cui spirito superiore non rifugge dalla situazione che la sorte ti ha fatta, che l'accetti con coraggio e serenità, e puoi servire di modello alle altre signore, che una circostanza qualunque ha obbligate a rinunciare alla benedizione della famiglia.
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Toletta Divertimenti Emilia
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