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      Oh! se l'ha veduto! Ma ad ogni modo si limita a rispondere freddamente di sì, che lo ricorda.
      E che ne dici? Ti piace? Quel signore ti converrebbe perfettamente dal lato dell'interesse e delle qualità morali, e domanda la tua mano.
      Le alternative sono tre. Il signore può piacere, può dispiacere, e può essere indifferente. La signorina deve esprimere francamente in quale di questi tre casi si trova. E se le piace, deve dirlo senza enfasi. E, se le dispiace, senza disprezzo, e sopra tutto senza fare mai la caricatura d'un suo difetto o della sua professione.
      Uscendo dallo studio del babbo, dopo avere rifiutata una domanda di matrimonio, deve fare come se la memoria di quel fatto non avesse passata con lei la soglia dello studio, e non deve tenerne parola con anima viva, neppure colla più intima amica. Incontrandosi con quel signore dovrà trattarlo come qualunque altro che le sia stato presentato; non attingere nessuna falsa vanità della sua domanda, e non attribuirgli la menoma umiliazione pel rifiuto patito.
      Sono tanto vecchia, ho tanto vissuto, che per ogni circostanza, mi torna a mente un avvenimento che calza appuntino.
      Era una fanciulla di provincia, che non aveva genitori. Non era abbastanza agiata per avere una istitutrice addetta alla sua persona. Viveva sola con uno zio vecchio e severo. Per una delle tante licenze poetiche rigorosamente vietate da tutti i codici delle convenienze, s'era fidanzata di sua testa con un compagno d'infanzia; e con un coraggio degno di miglior causa, ed una fede idem, rifiutava tutte le proposte di matrimonio per aspettare che quel suo fidanzato minuscolo raggiungesse una situazione non ancora determinata, che si smarriva nel più lontano avvenire.


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La gente per bene
di Marchesa Colombi
Editore Galli
1893 pagine 196