E la mamma tratto tratto ha una piccola faccenduola, che la chiama nella stanza vicina; è lì, coll'uscio aperto, senza dubbio; ma è tanto presto fatto dirsi una parola:
Non è pentita della sua promessa?
Pensi!
Mi dia la mano. Dica, mi vuole un po' di bene?
Stia zitto. Viene la mamma.
Soltanto una parola, dica?
Lo sa pure.
Tutte le dichiarazioni da commedia, non riesciranno mai a ritrarre la poesia di quelle paroline esitanti e misteriose.
E tutto questo una sposa lo può fare, senza la menoma sconvenienza.
Intanto la sarta le prepara un bell'abito nuovo, da signorina, ma più elegante di quelli che ha portati fin allora; e la sposa, tutta ornata di quella nuova abbigliatura e della nuova gioia, va colla mamma a presentare lo sposo ai parenti ed agli amici più intimi.
E si fanno gli itinerari pel viaggio; si può parlarne liberamente.
Andremo qua, e là, e poi là. Staremo fuori tanto tempo; vedremo questo e quell'altro.
Ed il corredo? La sposa ne ha stesa la lista, ha assistito colla mamma a tutte le compere. Ha scelti lei tutti i modelli, le tele, le guarnizioni. E, man mano che ne giunge una parte, è lei che la riceve dalle mani delle operaie, ed esamina accuratamente oggetto per oggetto, prima di accettarli. Sarebbe trascurata una sposa che non facesse tutto questo.
È una dolce occupazione, continuamente interrotta da dolci improvvisate. Tutti i parenti le mandano, o le portano un dono. Lei non ha che da accettare, ringraziare, esser contenta, e, ad ogni visita dello sposo, rendergli conto di tutte quelle novità, ed esser contenti in due.
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