Anche quando tutto è perfettamente equilibrato, c'è sempre, se non altro, il gergo notarile che fa ridere.
Ultimamente ho assistito ad un contratto; lo sposo aveva varcato il mezzo secolo, e la sposa gli stava indietro di poco. E quel buon uomo di notaio non la finiva di ripetere che erano maggiorenni.
Oh mio Dio! Chi ne dubitava?
Udii un cugino della sposa che diceva ad un altro cuginetto di diciott'anni:
Come! Rita è già maggiorenne? Ed io che ti avevo preso pel suo tutore!
In quello stesso contratto, descrivendo le proprietà dello sposo, il notaio leggeva d'una casa "ed annesso giardino con cinta di muro, chiuso da doppio cancello."
Sfido! dicevano gl'invitati, con una sposina appena maggiorenne le precauzioni non sono mai troppe. Ai due cancelli bisogna mettere due catenacci.
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Otto giorni prima del matrimonio, si mandano le circolari alle persone che si vogliono invitare, indicando l'ora in cui si andrà al municipio, alla chiesa, ecc. L'invito deve essere su cartoncino lucido, diviso per metà da una linea verticale. Alla destra, sarà stampato l'invito a nome dei parenti della sposa, a sinistra quello dei parenti dello sposo.
Le signorine mature, che vivono sole, faranno l'invito a nome proprio; ed in tal caso lo sposo, anche avendo i genitori, dovrà fare altrettanto.
Oppure la sposa si fa fare, per la prima volta, delle carte da visita col suo nome da signorina, (è l'unica circostanza in cui le sono permesse) e si mandano ai conoscenti le carte da visita dei due sposi, unite da un anellino d'argento o d'oro.
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Dio
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