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      Nelle altre carrozze si collocano i parenti e gli invitati. Tutto il corteggio parte dalla casa della sposa.
      Per lo più, tornando dal municipio, si offre agli invitati una colazione, che deve dare la famiglia della sposa in casa sua. A tavola gli sposi siedono vicini; a destra dello sposo la suocera, a destra della sposa il suocero.
      Dopo la colazione la sposa cambia d'abito. Si veste di bianco col velo ed i fiori d'arancio; oppure toglie solamente il cappello e si mette il velo bianco. Ed all'ora stabilita, coll'ordine di prima si parte pel matrimonio ecclesiastico. La sposa entra in chiesa dando il braccio a suo padre, e ne esce dando il braccio al padre dello sposo. Lo sposo entra accompagnando la suocera. Il babbo, che rimane libero, dà il braccio alla mamma che rimane libera in tutti e due i casi. E nel ritorno, la sposa entra in carrozza colla suocera, ma non prende più la destra.
      La cerimonia è compiuta, passata. Ella cessa d'essere nella situazione eccezionale di sposa: è una giovine signora, e deve alla suocera, ed alla vecchia signora, il riguardo di cederle la destra in carrozza. Il suocero si colloca in faccia alla sposa; lo sposo in faccia alla propria madre.
      In molti casi si differisce il matrimonio ecclesiastico fino alla sera o al mattino seguente, ed allora invece d'una colazione, la famiglia della sposa offre un pranzo.
      Le spose che hanno passato i venticinque anni non si vestono di bianco. Ed ora l'indifferenza scettica da cui siamo dominati va abolendo quel costume anche nelle giovani, ed accade di vedere giovinette di sedici o diciott'anni che vanno a marito senza l'abito bianco nuziale.


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La gente per bene
di Marchesa Colombi
Editore Galli
1893 pagine 196