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      Le persone di buon gusto hanno abolito l'usanza di far annunciare le visite dai servitori. Che Dio le benedica! È la cosa più inurbana che si possa immaginare per mettere una signora nell'imbarazzo.
      Entrare in una casa, e trovare un servitore che ci domanda il nostro nome come un avvocato fiscale che deve istituire un processo! E dover rispondere a quella potenza d'anticamera, la quale ci guarda con meraviglia, se ci permettiamo di far annunziare un nome qualunque, senza un po' di marchesa o di contessa davanti! Ed entrare in una sala presentate da un servitore!
      Fu un pensiero gentile che fece dire alle padrone di casa moderne:
      Le persone che vengono a farmi visita sono invitate da mio marito o da me, e però sono gente ammodo. Entrino dunque senza trovare inquisizioni per via, e sarò io stessa che dirò il loro nome agli altri visitatori, senza obbligarle a declinarmelo prima.
      Tuttavia vi sono ancora famiglie, che per fare una grandezza, continuano a far annunciare.
      In tal caso una visitatrice, entrando nell'antisala, dovrà dire spontaneamente il proprio cognome senza nessun titolo, prima che il servitore, per adempire al suo incarico, sia costretto a rivolgerle la parola.
      La destra del camino, o del divano, durante le visite, è riservata alla padrona di casa. E per regola generale non la cede mai. Ma non deve dimenticare che non vi sono regole senza eccezioni.
      Un giorno parlando d'una signora io dissi:
      È molto giovine. Credo che non abbia ancora vent'anni.
      Davvero? mi osservò un vecchio signore.


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La gente per bene
di Marchesa Colombi
Editore Galli
1893 pagine 196

   





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