Oppure si fa l'invito verbalmente. Ben inteso che, volendo pregare un superiore di favorirci alla nostra mensa, dobbiamo andare in persona ad invitarlo; perchè gli inviti scritti o stampati non si fanno che tra eguali.
A meno che si tratti d'un pranzo tra persone intime, l'invito dev'essere fatto otto giorni prima del pranzo. Se qualcuno risponde che non può accettare, e si vuol supplirlo, bisogna affrettarsi a pregare un conoscente, e se è possibile non fargli sapere che riempie un vuoto. Però, se altri ne è informato, e se c'è il pericolo che anche l'invitato per via di discorso venga a saperlo più tardi, è meglio dirgli la cosa francamente.
La tavola dev'essere coperta da un grosso tappeto sotto la tovaglia, per evitare ogni rumore nel deporvi le posate ed i piatti. Il tappeto però dev'essere corto e non s'ha da vedere pendere sotto la tovaglia.
La biancheria da tavola può essere di fiandra ricca senza guarnizioni come usava altre volte, può essere ricamata in giro, oppure ai due capi alla moda del medio-evo e può essere guarnita di grossa trina di filo, secondo l'ultimo figurino. In questi due casi non sarà di tovagliato, ma di fina tela di lino. Ad ogni modo deve avere le iniziali del padrone di casa, ricamate.
I tovaglioli si piegano semplicemente in quadrato colla cifra in evidenza. Tutti gli altri artifici di piegature sono volgarità da locanda. Le sottocoppe, pel momento, si usano non più d'argento, nè di porcellana, ma assortite alla biancheria da tavola, rotonde o quadrate colla cifra in mezzo.
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