Pagina (131/196)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Le due cognate non si vedono ancora.
      Boccaccio ha detto:
      Il motto deve mordere come la pecora, non come il cane.
     
     
     *

      * *
     
      Perchč una serata riesca gradevole bisogna provvedere in modo che tutti possano divertirsi alla loro maniera. La conversazione č ottima per chi ama conversare: ma non basta. Ci devono essere un pianoforte pei dilettanti; delle tavole da gioco pei giocatori seri di scacchi, di dama, di tarocchi; qualche altro gioco meno serio per la gioventų.
      I pedanti nutrono un profondo orrore per le signore e signorine, che non rifuggono dalle tavole da gioco, come il diavolo dall'acqua santa.
      Vi si provano commozioni pericolose, esclamano; e consigliano ancora e sempre i giochi innocenti.
      Ebbene, confesso che sono del parer contrario dei signori pedanti, e non č la prima volta.
      Io non mi sgomento affatto al veder una signorina od una signora esposta alla terribile commozione di perdere o di guadagnare qualche soldo, o anche qualche lira; ma mi mortifica, mi affligge il vederle impegnate in quei giuochi pieni d'equivoci che sembrano inventati apposta per farle arrossire, sebbene si chiamino innocenti.
      Mi ricordo una sera in cui si faceva quello stupido gioco degli spropositi. S'erano date le domande: Dove? Quando? Perchč? Quali saranno le conseguenze? Le risposte furono scritte a caso senza saper le domande. Una signora maritata senza figli, supponendo le domande frequentissime: Che cosa desidera? Chi č pių bello? Qual'č la cosa pių gentile? ecc., rispose: Un bambino.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La gente per bene
di Marchesa Colombi
Editore Galli
1893 pagine 196