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      Procurino di essere sempre in tempo alla tavola comune, per evitare ai conoscenti la noia di aspettarle e se tarda una signora con cui hanno stretta relazione e che ha il posto vicino a loro ed č solita a pranzare discorrendo insieme come fossero in casa, le usino la cortesia d'aspettarla un poco.
      Se sono ai bagni per fare una cura non parlino a tavola dei loro malanni. Vi sono persone a cui i discorsi di malinconie tolgono l'appetito. E se per caso č un altro che fa la descrizione delle proprie sofferenze, non se ne mostrino disgustate.
      Appena conoscono qualche signora, si associno con lei per le partite di piacere, le passeggiate, le chiacchiere all'ombra, i giuochi. E non vadan mai sole passeggiando fra le ombre del giardino:
     
      Ove in disparte bisbigliando errano
      (Nč patto umano nč destin ferreoL'un dall'altro divelle)
      I poeti e le belle.
     
     
     *

      * *
     
      Dove una signora puō veramente permettersi una maggior libertā, č in campagna. Prima di tutto potrā ricevere degli ospiti per un tempo pių o meno lungo. Sono conoscenti di famiglia, e per essere invitati debbono godere un certo grado d'intimitā. Lei sa con chi tratta, ed č sicura che le sue parole e le sue azioni non possono venir interpretate malignamente. I vicini di villa, o sono proprietari che tutto il circondario conosce; o sono inquilini le cui informazioni hanno giā soddisfatto il proprietario, che ha creduto di potere con tutta fiducia affittar loro la sua villa. E sono istallati lā per un certo tempo.


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La gente per bene
di Marchesa Colombi
Editore Galli
1893 pagine 196