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      Non sono la popolazione nomade dei bagni. Si puņ aspettare alcuni giorni, osservare le loro abitudini, prima di decidere se convenga o no incontrarne la relazione.
      Ogni villeggiante č tenuta a fare una visita agli ultimi vicini venuti; ben inteso quando vi sono signore.
      Se č ricambiata con una visita entro otto giorni, vuol dire che la relazione č accettata, ed allora lei ritorna, e si stabiliscono quei rapporti frequenti ed amichevoli che sono uno dei piaceri della campagna.
      Se riceve invece una carta di visita, deve comprendere che i nuovi venuti desiderano viver soli, ed allora li lascia in pace.
      In villa si hanno maggiori doveri che in cittą verso i visitatori. Non basta farli sedere, metter loro uno sgabello sotto i piedi se sono signore, ed intrattenerli a discorrere. Bisogna pensare che hanno fatto un tratto di strada in campagna col caldo e la polvere, che forse vengono da lontano, e, senza spingere le cose fino a far loro un pediluvio come si usava nell'eccessiva ospitalitą dei patriarchi, bisognerą offrir qualche cosa da bere, un rinfresco.
      E badino, signore mie, a non interrogare i visitatori prima di dare quell'ordine, o prima di mandare in giro le tazze.
      Il domandare:
      Vogliono bere? Prendono qualche cosa?
      č come obbligarli a dire di no per cerimonia.
      Mi trovai una volta con una brigata numerosa nella villa d'una sposina giovanissima, che faceva gli onori di casa con tutta l'inesperienza de' suoi sedici anni, ed un po' di mala grazia per giunta.
      Aveva fatto posare il vassoio col ghiaccio, le brocche, le tazze e tutto sopra una tavola, e lą, piantata dinanzi al servizio, si pose a fare l'appello come un ufficiale alla sua compagnia:


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La gente per bene
di Marchesa Colombi
Editore Galli
1893 pagine 196