La comare è in dovere di offrire al figlioccio una medaglia d'oro o d'argento, con un bel nastro, al momento del battesimo. Dopo tre mesi dovrà regalargli un intero costume, il suo primo costume da passeggio; e più tardi il denteruolo d'avorio montato in argento o in oro, col nastro per portarlo al collo(1). Volendo essere più generosa, potrà, alla medaglia, offrire anche l'abito da battesimo, ed il guancialone (porte-enfant.) Ma questo si fa soltanto in parentela o nella massima intimità. Ed in tal caso, tutto sarà bianco, guarnito con nastri color di rosa per una bimba, azzurri per un maschio. Non essendo in molta confidenza, e volendo abbondare nei doni, la comare darà al bambino la ciotola d'argento col cucchiaino e la sottocoppa e tutto il servizietto delle sue pappe future.
La comare non ha obbligo di fare doni alla partoriente; ma, ricevuta la nuova del parto, deve mandarle subito un mazzo di fiori di bulgaro.
Il compare deve regalare alla partoriente una coppa colla sottocoppa ed il cucchiaio, ed un ovajolo col cucchiaino da ova; il tutto di metallo più o meno prezioso o di porcellana, a seconda dei suoi mezzi e della sua generosità; l'ovaiolo sarà con vantaggio mutato in un intero servizio per le ova.
In parentela e nell'intimità si può mutare arbitrariamente il dono, tanto più se si tratta d'una madre di famiglia, che ha già ricevute tante coppe quante sono i suoi figli, e non può essere molto contenta di veder aumentarsi quella inutile collezione. In tal caso si può offrirle una cuffietta di trina antica o moderna, per le visite dei quaranta giorni che si ricevono in cuffia, oppure un gioiello colla data del giorno in cui è nato il bimbo.
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