Se mettessimo il denaro qui dentro? dissi io. Lo troverebbe da sč e noi non s'avrebbe la vergogna di darglielo.
Tutte d'accordo mettemmo i quattrini sotto la ribalta della scrivania e non ci pensammo pił.
Due giorni dopo la maestra, che doveva partire, mandņ a tutti i nostri parenti la carta di visita pregandoli a voler saldare la loro piccola partita.
Cos'era stato? Cos'era avvenuto dei denari? Come! Li avevamo messi lą, in un luogo aperto? Alla guardia di Dio? E si era figurato tutti male presso quella maestra, che aveva dovuto domandare il suo compenso....
Grande agitazione nelle famiglie. Il fatto era che la maestra aveva fatto imballare la scrivania senza sollevarne la ribalta, ed i quattrini dormivano lą dentro al sicuro d'ogni pericolo. Ma a noi fece un'impressione punto poetica, il vedere genitori e maestra, in tanta agitazione per quella miserabile questione di dare e d'avere. E, sopportando i loro rimproveri, avevamo un'idea vaga che vi fosse pił nobiltą nella nostra sprezzante noncuranza, che nella loro esattezza.
I fanciulli non possono farsi un'idea delle necessitą materiali dei maestri, che vedono vestire e trattarsi come i loro parenti. E, se quell'idea se la facessero, il prestigio dei maestri sarebbe distrutto.
Tocca alle mamme il conservarlo intatto non immischiando mai i loro figli nei rapporti d'interesse coi loro superiori.
Se i figlioli sono in collegio fuori di paese, la mamma supplirą con lettere e carte da visita alle cortesie che dovrebbe fare personalmente ai maestri.
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Dio
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