Pagina (174/196)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E così si diventa mamme all'età di giocare alla bambola, si è nonne a vent'anni, e s'invecchia presto. Tutte Nonne scellerate.
      Poi vi sono quelle che propongono di non parlar mai dei propri anni, come se quel silenzio dovesse impedire agli altri di pensarci.
      E poi quelle che, all'opposto, si scelgono una età primaverile e ne parlano continuamente, persuase che, a forza di sentirla dire, si finirà per crederci. È un risultato che ottengono unicamente sopra se stesse. Quasi sempre riescono a credere davvero di avere l'età che confessano, ed agiscono giovanilmente che è una pietà.
      Ho udita non poche volte una signora di settantacinque anni, dire con molte smorfiette graziose:
      Eh! non sono più giovine, cara signora. Quando si è fra i trentacinque e i quaranta...!
      Aveva spezzata la cifra e vi si era posta in mezzo; ed erano per lo meno dieci anni che stava in quel bivio, fra i trentacinque ed i quaranta, senza aver il coraggio di riunirli. E quando fu per morire chiamò il suo figlio primogenito (aveva dei figli!) e gli espose la sua ultima volontà: che sulla lapide, sull'epitaffio, sugli annunci funebri non le si attribuissero più di quarantacinque anni. Povera donna! Davanti alla solennità della morte aveva varcato il Rubicone, aveva accettato un lustro di più.... Ma non aveva potuto andare più in là. Si può morire, ma non invecchiare.
      Del resto, è una debolezza innocente.
      Alle volte accade che col passare degli anni le forze non diminuiscono, sovente la salute si rinfranca; i figlioli, cresciuti bene, danno minori pensieri e maggiori gioie, le condizioni finanziarie migliorano, e la mamma, la nonna sessagenaria, si sente ancora piena d'energia, di buon umore; si sente giovine.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La gente per bene
di Marchesa Colombi
Editore Galli
1893 pagine 196

   





Nonne Rubicone