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      I giovinetti sono una compagnia geniale, ed in tutte le case sono bene accolti, perchè, giovani e senza cure d'affari nè di famiglia, portano con sè l'allegria.
      Un giovinetto a modo non dovrebbe mai mostrare quelle ritrosie di cattivo genere, di rifiutare ogni offerta come se temesse di contrarre un'obbligazione, di farsi pregare per accettare un pranzo, di promettere una visita e non farla, di stare delle settimane senza farsi vedere dalle persone che gli furono cortesi, insomma di far cadere dall'alto i suoi favori, a rischio che, nella caduta, si spezzino e perdano ogni pregio.
      Quando un giovinetto non si dà delle arie da prezioso, è tale l'onda di giocondità e di buon umore che emana dalla sua compagnia, che le signore, anche le mamme più sussiegate, hanno per lui una indulgenza somma.
      Una volta che una signora gli ha accordato il titolo tanto lusinghiero di amico di casa, egli può darle del voi, presentarsi a tutte le ore in cui riceve, anche più volte in un giorno, trattenersi lungamente, annunciare egli stesso che si ferma a pranzo o a colazione, organizzare giochi e passatempi, e, nell'entusiasmo dei giochi mettere anche un po' sossopra la casa per combinare scene e travestimenti.
      Ma tanta cortesia non si ottiene senza compenso. In compenso il giovine amico deve prestarsi di buon grado a fare qualche commissione o qualche facile ambasciata che la signora gli affidasse, accompagnarla se occorre, non rifiutarsi mai alle partite di divertimenti, o di viaggi, o di campagna che gli vengono proposte, se non sono incompatibili colle sue occupazioni.


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La gente per bene
di Marchesa Colombi
Editore Galli
1893 pagine 196